Bidoni, guai, fatti bizzarri

I migliori incidenti della nostra vita

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    Apro un thread un po' inconsueto.
    Tutto prende le mosse da una disavventura raccontata da Kakashi in sezione OP.

    La metto breve: guidavo una moto non mia, prestatami, sprovvista di assicurazione e ne ero all'oscuro. Venni fermato dalla stradale, scoprii assieme a loro che mancava nel cruscotto l'assicurazione, ma la multa andò a me, conducente, al ché lo feci presente al proprietario del mezzo che mi assicurò che avrebbe pagato lui la multa entro tot giorni. Non la pagò mai, forte del fatto che io firmai il verbale, e dopo circa 5 anni mi cercò Equitalia quando la mora era già salita a 1200 euro, che mi feci rateizzare in 12 rate, pagando 100 euro ogni mese. Fine della storia di una delle in*****e più assurde della mia vita. Poi ci si chiede perché kakashi ha l'odio in corpo :chain:


    Il racconto mi ha fatto venire un'idea balzana: siccome penso che di guai e/o incu**te varie ne abbiamo avute tutti in vita (specie quelle che hanno il sapore di ingiustizia), perché allora - in maniera impersonale e, ovviamente, solo a chi va - non raccontarceli un po' qua?
    Valgono anche fatti bizzarri a cui abbiamo solo assistito ma che hanno il sapore dell'inspiegabile: basta che non inventiate di sana pianta! :asdg: :ghuz: :hehe:
    Secondo me potremmo tirare fuori roba incredibile.
    Comincio io con un fatto bizzarro a cui assistetti quasi una decina di anni fa.

    - Ero alla fine di un viaggio in Costiera Amalfitana, ospite di amici.
    Purtroppo era giunto il momento di tornare, e il modo principale in cui si arriva/parte è - data la conformazione del territorio - la corriera. Il che è abbastanza un viaggio della speranza, sappiatelo, specie se soffrite di mal d'auto :maybe: :bahz:
    Insomma, dovevamo fare i biglietti del pullman.
    Li facciamo, senonché ci accorgiamo dopo che non vanno bene, perché sono quelli per residenti. E che per noi chiaramente non valgono, essendo turisti. E amen, andiamo lo stesso.
    Se non fosse che, quando saliamo, proprio di fronte a noi si siede un controllore :ghuz:
    Ovviamente l'esercizio di flemma è d'obbligo, e siccome in genere sono quello che regge peggio la pressione, i miei amici mi ricordano pure di non parlare troppo.
    Va bene, si parte. Il nostro viaggio doveva durare circa una 40ina di minuti, con destinazione Salerno.
    Il controllore di fronte a noi è un napoletano di quelli che nei gruppi numerosi si trovano a suo agio, infatti canta, scherza, dice un po' di boiate, ecc... tutte quelle cose che si fanno in gruppo, ecco.
    E con questo che tiene la scena praticamente si fa festa in bus tutto il viaggio.
    Al che io e i miei amici ci tranquillizziamo un po', sperando di continuare così tutto il viaggio.
    Bene, passano un paio di fermate, avevamo superato Maiori. Il pullman arriva ad una fermata piena di americani.
    Salta fuori che quegli americani avevano già incontrato (tipo un'ora o due prima) quel controllore, e che gli era stato impedito di salire su quel bus perché tipo non avevano un biglietto valido o non ricordo che problema. Beh, erano rimasti lì tutto il tempo, e il problema non l'avevano certo risolto, il biglietto non era ancora valido.
    Sicché litigano col controllore, si mandano un bel po' a quel paese (con quello che ribadisce di non volerli a bordo senza un biglietto valido), dopo un po' il controllore fa ripartire il bus senza far salire questi qui, che restano di nuovo a piedi.
    Bene, si riparte e stavolta il controllore è di pessimo umore, fantastico.
    Il controllore dopo un po' si mette a battibeccare di nuovo, stavolta con due passeggeri (non ricordo se c'erano già o non li ho notati salire), due mandarini o tibetani.
    Bene, salta fuori che uno ha un biglietto, l'altro no. Apriti cielo. Il controllore si inca**a da morire con quello senza biglietto, l'altro prende le sue parti e il controllore lo rimbecca ("il tuo amico lo aiuti con un biglietto, il resto sono chiacchiere"... tipo una roba del genere).
    Bene, il controllore ordina che alla prossima fermata questo tizio mandarino sia fatto scendere. E così accade.
    Si riparte. Il controllore è sempre di pessimo umore, ma non ci controlla se Dio vuole.
    Ci sono dei momenti in cui il bus va lento (perché sulla Costiera c'è sempre un traffico boia) altri in cui procede bene. Fa tipo un paio di fermate, passano 20+ minuti, in alcuni dei quali va anche piuttosto veloce.
    Il pullman arriva alla fermata e...
    ...
    ...
    RISALE QUEL MANDARINO FATTO SCENDERE PRIMA!!!
    Giuro, non sto scherzando.
    Come diamine aveva fatto? La strada è una sola, non poteva averci superato a piedi perché andavamo veloci e lo avremmo visto se ci fosse passato vicino; di certo non era andato in macchina o con un altro bus, ripeto che la strada è una sola e stretta... da dove ca**o era spuntato???? Fatto sta che risale, stavolta il controllore non gli dice nulla.
    Poi arriviamo e scendiamo.
    Non abbiamo mai capito come avesse fatto a "riprenderci" quel mandarino.
    È come se mollassi uno in autostrada in una piazzola, ripartissi, e dopo 20 km di marcia regolare te lo ritrovassi a un'altra piazzola.
    Volo? Teletrasporto? Boh, giuro che non l'abbiamo mai capito.
     
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    AHAHAHAH :rotfl:

    Sei certo non fosse uno identico? Sai com'è :guru: No scherzo, è letteralmente impossibile, probabilmente la Chiesa Cattolica ha già avviato il processo di canonizzazione visto il chiarissimo e palese dono dell'ubiquità :bitchplease:

    Ne ho altre da raccontare eh, sia ingiustizie ricevute che cose letteralmente allucinanti...non so se siete pronti :slurp:
     
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    Ti giuro... era lui. Era lui!!
    No guarda, fu una cosa assurda. Ogni tanto ci penso ancora.
    CITAZIONE
    Ne ho altre da raccontare eh, sia ingiustizie ricevute che cose letteralmente allucinanti...non so se siete pronti :slurp:

    Che scherzi? Quando vuoi.
     
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    Topic molto interessante , Se volete vi racconto cosa mi è successo 6 anni fa , e cosa ho dovuto passare in quei mesi
     
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    Aspetta però: niente drammi personali, al massimo roba comica/assurda/inverosimile, mi pare che il senso del topic sia quello :arh!:
     
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    Sì, roba assurda tipo quella che ho raccontato io o "incidenti" tipo quello che ha raccontato Kakashi.
    Della serie "quella volta che...".
    Tragedie familiari o problemi personali, ecco no, magari.
     
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    Allora vi racconto una storia buffa che è successa quando stavo in prima superiore , ovvero 12 anni fa , Avevo un professore che per la rabbia aveva rotto la porta della nostra classe con un calcio ^U^ ^U^ ^U^
     
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    Anch'io per la rabbia ruppi una porta con un calcio. Non fu un bel momento
     
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    Quando ti è successo?
     
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    Intorno ai 14 anni se ricordo bene
     
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    Ok, parto con una delle varie cose totalmente assurde o cinematografiche che mi sono capitate.

    Dicembre 2004, il sottoscritto aveva 17 anni e si trovava con due amici in giro per il centro storico della mia cittadina. Nella zona della muraglia, esisteva un vecchio ospedale abbandonato e ormai dunque fatiscente, lo si chiamava "L'Ospedale Vecchio", e lo era di nome e di fatto. Fu il primo ospedale storico della mia cittadina ed era abbandonato da moltissimo tempo, decine e decine d'anni...noi riuscivamo ad entrarci da un passaggio che dava sulla muraglia, incuranti del pericolo e del fatto che si dicesse vi dimorassero degli sbandati e tossicodipendenti. Non ne abbiamo mai trovati, nelle nostre perlustrazioni, che facevamo rigorosamente al buio, quando calava il sole, quindi verso le 18:00. Dentro c'era abbastanza il senso del macabro, ma preferisco evitare qui i dettagli perché alcuni sono decisamente inquietanti, ve li dirò se lo vorrete però :stare:

    Parentesi: l'intero edificio è stato riqualificato oltre 10 anni fa, non ricordo di preciso l'anno, ora al suo posto c'è un'università con la sede di Architettura (PS: "Architettura" rimanda inevitabilmente ad un altro aneddoto di una storia diversa che racconterò sempre qui).

    Dicevo, quella sera io e i miei due amici ci mettiamo in testa di voler esplorare un angolo dell'ex Ospedale in cui non riuscivamo ad accedere da nessuna parte: la chiesa. Si, proprio una chiesa, la cappella dell'ex ospedale, con tanto di altare, crocifisso, e tutto quel genere di cose. Riuscivamo a vederla dall'alto, c'erano due "terrazzi" che davano all'interno dell'androne, non so se abbiano un nome quei terrazzi interni alle chiese, ai lati (lo hanno senz'altro), ma giù al "piano terra" non sapevamo proprio come arrivarci, passando da dove riuscivamo a passare noi. Allora, il sottoscritto, che al tempo era davvero temerario, ha la brillante idea di tentare una mossa folle: accedere da un portone in legno, ovviamente chiuso, poco vicino alla cappella, che dava fuori. Ah, sappiate che se la storia vi susciterà curiosità sono disposto a mettere qui delle immagini del luogo, per rendere l'idea di quanto folle sia stato il tutto :ahse:

    Dunque usciamo e torniamo in questo vicolo (la muraglia è parte del nostro centro storico, vicina al mare oltretutto, da qui "La Muralla", come la chiamiamo noi) sulla strada, con tanto di case abitate di fronte a questo stupendo, magico portone in legno che io ritenevo comunicasse con la cappella, ma in base al nulla perché non avevo certamente la pianta dello stabile ben chiara :guru:

    Aspettando un attimo in cui non passasse nessuno nel vicolo, e accertatici che nessun curioso guardasse da nessuna finestra, tentiamo di spingere questo vecchio portone...nulla. Non si apriva, ma si muoveva quel tanto da farci capire che la cosa si poteva fare, che non fosse murato dall'interno, dunque che cosa fa il genio, ovvero me medesimo? In un impeto alla Van Damme prende una leggera e poco educata rincorsa, e sprofonda un calcio di piatto al portone, che "STONF", cede senza però sfondarsi (meno male!), e in fretta e furia entriamo lì dentro...e...

    DOOOOOON!!!

    La cappella? Ma neanche per l'anticamera del cervello, o come si dice qui, "ma manco per le p***e di Pio IX", e ci ritroviamo in una sorta di magazzino/garage spartano, da centro storico, e dentro vi troviamo dei letti, dei panni stesi, mille cianfrusaglie legate alla pesca come reti, nasse, ami, lenze, ma anche un banco frigo, che apriamo (c'era energia elettrica, c'eravamo anche accesi la luce appena entrati) e in cui troviamo pesce e gamberi surgelati, e iniziamo a esplorare questo luogo, realizzando immediatamente di avere cannato malamente, e di trovarci in una proprietà privata, verosimilmente un magazzino di qualche pescatore del centro storico...io e uno dei miei due amiconi andiamo in fondo a questo magazzino, dietro queste enormi lenzuola stese, l'altro amico era rimasto nella parte iniziale, vicino al portone da me sfondato, fin quando non iniziamo a sentire delle voci dall'esterno (noi avevamo ovviamente richiuso il portone appena entrati), e riporterò ora la dinamica esatta :asdg:

    Sentiamo queste voci, prima indistinte e poi più nitide, vicine, sia di donne adulte che di uomini adulti, almeno una donna e due maschi; e le sentiamo sempre più vicine, per il semplice motivo che entrano nel magazzino, nell'esatto istante in cui il mio amico che stava vicino all'ingresso rispegne la luce, e io e l'altro in fondo al magazzino facciamo appena in tempo a nasconderci sotto un letto :asdg:

    Silenzio totale, con un bisbiglio infinitesimale dico al mio amico di non emettere alcun suono e stare immobile, e in quel preciso istante mi chiedo dove si potesse essere nascosto il terzo amico, quello che era all'ingresso, perché non aveva alcun nascondiglio possibile. Stiamo zitti, il cuore a mille, e sentiamo il discorso di quelli che si rivelano essere i proprietari del luogo:

    - "Ma io ho sentito proprio il rumore, è entrato qualcuno, ti dico!"

    - "Ma sei sicura? Perché sembra tutto a posto, non manca niente...ah, aspetta! Il motorino! Era qui dentro, non c'è!"

    - "Ohiii, ci hanno rubato il motorino, te lo avevo detto io! Questi lo sapevano però allora, sono entrati apposta!!"

    - "Chiamo subito i Carabinieri!"

    E alla parola "Carabinieri", con lucidità, incredibile scioltezza e grandissima faccia di culo, esco da sotto il letto senza chiedere alcun consulto (LOL) al mio amico di fianco, steso con me, ed esordisco alzando le mani come un ladro, dicendo:

    - "Buonasera, salve! Fatemi spiegare: siamo entrati qui convinti che fosse la cappella dell'Ospedale Vecchio, volevamo entrarci ma non sapevamo come, non abbiamo rubato niente, non abbiamo preso nessuna moto! Non c'era nessuna moto qui dentro, ve lo giuro!"

    L'amico mio esce anche lui e tace, sono sempre stato io quello preposto alla parlantina e al dirimere le controversie :bitchplease:

    Approfittando del mio discreto utilizzo della lingua italiana (al tempo ero al Classico) inizio questa supercazzola prematurata, mostrando una lucidità assurda, questi ci guardavano basiti, increduli, mi qualifico, levo fuori i miei documenti, glieli do in mano, dico di chi sono figlio, nipote e pronipote sperando conoscessero almeno mio nonno che era un artigiano conosciuto qui, li guardavo negli occhi e riesco a farli desistere dal chiamare le Forze dell'ordine, ma...in tutto questo, restava in me una domanda: dove cavolo era andato il terzo amico entrato lì dentro con noi. Dov'era? Si era nascosto? Impossibile, sarebbe uscito allo scoperto nel momento in cui l'avrei fatto io, non trovate? E mancava questo motorino...i due proprietari fanno una telefonata al parentado, che evidentemente disponeva delle chiavi di quel magazzino, e scoprono che il motorino l'aveva preso un loro nipote. Tutto a posto, ci rimproverano, ci tirano un po' le orecchie com'era giusto che fosse, e la cosa si risolve a tarallucci e vino e senza danni e chiamate ai Carabinieri...io e il mio amico usciamo, come ci lasciano andare, e ci addentriamo per i vicoli, tutti presi dall'euforia/spavento (ma in realtà nemmeno così tanto spavento, stavamo ridendo), e chi chiediamo: "Oh, ma...in tutto questo, dove cavolo è Pinco?", perché del terzo amico non c'era traccia...torniamo verso la muraglia e lo troviamo lì, appollaiato, che ci guarda e ride, ride di gusto...gli domandiamo dove si fosse "imboscato" e come, e...

    DOOOOOON!!! Plot Twist:

    IL GENIO, appena i due proprietari che entrarono aprirono la porta, altro non fece che mettersi dietro la porta in legno da me sfondata, piatto come una sogliola...e appena questi entrarono, il nostro amico gli uscì alle spalle con passo felpato, approfittando della confusione/stupore dei proprietari...una mossa da vero maestro, incredibile, e infatti si finse un passante, e ci disse che aveva ascoltato tutto da fuori :notbad:

    E questo è quanto :bitchplease:
     
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    Vabbè "Pinco" è un idolo. Stima per le palle quadrate che ti ci saranno volute per uscire dal letto... che roba :asdg:
    A casa tua hanno saputo della vicenda poi o sei riuscito a svangartela?
     
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    Non riferirono niente ai miei genitori o parenti, gran fortuna ahah
     
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    racconti stupendi, ragazzi! Che storie!
    Se mai mi venisse qualcosa in mente, contribuirò. Nel frattempo, vi leggo. :slurp:
     
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    Architettura era l'altra parolina magica. Anni fa portavo pizze in motorino, lo feci per anni, e una cosa che mi dava molto fastidio era quando chiamavano appunto gli studenti della facoltà di Architettura e, puntualmente, mi guardavano dall'alto al basso...non avete la minima idea di quanto mi sentissi snobbato, leggevo nei loro sguardi la considerazione che potevano nutrire nei confronti dei portapizze. E così iniziarono, secondo me più che giustamente, a starmi tutti e tutte sulle palle. Lo dicevo sempre ad un carissimo amico che studiava in architettura, e spesso mi dava ragione.

    Fino a qui, tutto normale, ma un giorno, era l'estate del 2015, ad una festa in un locale in spiaggia, qui, decido di prendermi una piccola rivincita e dico a qualche amico che era con me, compreso il caro amico studente di architettura: "Voglio dimostrare che questi che snobbano chi lavora come fattorino non hanno alcunché in più degli altri, anzi, adesso vi dimostro quanto sono rin******niti".

    Al tempo, lo preciso, "tenevo bene il palco", diciamo, perché partecipavo a degli eventi musicali...insomma, ero un cosiddetto freestyler. Facevo i contest, ne vincevo, ne perdevo, avevo una gran faccia di bronzo...dunque chiedo al mio amico di presentarmi la prima amica/studentessa di architettura che gli venisse in mente, e senza spiegare a lui e agli altri le mie precise intenzioni, dico loro: "Una volta che me la presenti, avvicinatevi e godetevi lo spettacolo!".

    Il mio amico, con una scusa, si avvicina ad una tizia, compagna di corso, e me la presenta. Questa aveva il classico atteggiamento snob, ve lo giuro, dunque mi presento e lei mi domanda cosa facessi nella vita. Inizio ad improvvisare, spacciandomi per un laureato in Ingegneria Aerospaziale, e all'improvviso (lei non sapeva che fossi un portapizze!) vedo il suo sguardo interessato, e inizia a farmi domande, e io inizio ad inventarmi il personaggio, e m'invento pure la sede della facoltà, tirando a caso, e questa, dall'alto della sua intelligenza, si beve letteralmente qualsiasi idiozia io le dicessi...le ho fatto credere di tutto: che fossi un'eccellenza italiana, che avessi vinto una borsa di studio per una specie di dottorato negli States, inventandomi i nomi dei miei docenti immaginari, parlandole della mia tesi sulle turbine per vettori o propulsori per razzi, e si ragazzi, questa qua ha creduto a tutto quanto.

    Dei miei amici, che assistevano a tutto lo scambio, non ne rimase nessuno vicino a noi fino alla fine del racconto, perché venne loro talmente tanto da ridere, nel sentirmi inventare una mole di ca**ate incredibili con perfetta nonchalance, che non ressero alla cosa. Li vedevo a distanza quasi con le lacrime agli occhi, e io in quel momento ebbi il mio cosiddetto "orgasmo intellettuale", ovvero quando riuscivo a creare dal nulla queste situazioni totalmente assurde/comiche/da film-serie tv...voi non avete idea della piccola soddisfazione che mi levai, però. Dimostrai coi fatti che una tipa a caso dall'aria super snob era, in realtà, un'ingenua credulona che si faceva "fregare" da me, non laureato, portapizze e sicuramente, per lei e quelle e quelli come lei, "essere inferiore".

    Ho sempre odiato coloro che ti giudicano in base al titolo di studio e di questo ho sempre sofferto molto, anche perché io pur non avendo il titoletto sono un caso particolare, e senza falsa modestia mi sono permesso spesso e volentieri di correggere laureati, laureate e persone che in generale si ritenevano superiori al sottoscritto per un semplice pezzo di carta. Rispetto chi si è fatto il mazzo nella vita per studiare, ma non nutro il minimo rispetto per coloro che giudicano il libro dalla copertina. Quando mi chiedevano che titolo di studio avessi, e lo rivelavo, spesso alcuni cadevano dal pero, non capacitandosi come mai non avessi la laurea. Non sto qui a dilungarmi sul perché io non ce l'abbia, ma sono più che certo che anche voi conoscerete senz'altro qualcuno che la laurea invece ce l'ha, ma poi non sa coniugare mezzo congiuntivo correttamente, oppure non sa un fico secco di storia, o ancora ha la stessa cultura generale di Bagy il Clown...passo e chiudo, ve ne racconterò altre :bitchplease:
     
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