Il fiore invernale

Carino questo one shot.
Mi è piaciuto come è stato imbastito il dramma di Itodori: nonostante il sacrificio della propria vita per aiutare e salvaguardare il prossimo, l'avvicinarsi della morte mette in crisi la propria coscienza.

Il fardello che tutto sarebbe potuto finire - al netto del finale giustamente definito positivo - con la rinuncia di ogni cosa cara, tra cui l'amore verso Rakka.
La consapevolezza che nel momento in cui anche lui, com'è successo alla sorella di Itodori otto anni fa, avrebbe iniziato a 'germogliare', tutto sarebbe finito.

L'avere il destino quasi segnato già di per sé fa immedesimare il lettore nella tristezza di Itodori, ma ancora di più il fatto che avrebbe dovuto affrontare da solo l'avvicinarsi della morte. È ancora più pesante perché avrebbe dovuto rinunciare anche all'appoggio di una persona cara, familiari inclusi, per il rischio di contagiarli.
E farlo in silenzio, tenendosi per sé tutto il suo dramma.

Anche per questo il romantico, che di solito è un genere che non apprezzo più di tanto, trovo che si sposi bene con il dramma di Itodori. Anzi, l'amore verso Rakka in un certo senso è la salvezza di questo suo dramma. Il quale, per quanto il tutto fosse atto a fin di bene , e quindi atto ad aiutare il prossimo, avrebbe comportato ad un grande peso e ad una grande rinuncia.

Il momento in cui Itadori è preso dalle disperazione e inizia a baciare Rakka dopo il timeskip degli otto anni è intenso, perché in questa scena si vede tutta la crisi generata dalla consapevolezza che da lì a poco non avrebbe avuto più rivivere quei momenti con la ragazza.
Scena in cui il dramma interiore di Itodori e l'affetto che prova verso Rakka sono uno un tutt'uno con l'altro.

Apprezzato anche il finale, che suscita speranza e salvezza. Seppur per un momento credevo che sarebbe stato molto più drammatico, come d'altronde lo è stato tutto il one shot sino a qualche tavola prima.

È stata una piacevole lettura.